mercoledì 15 febbraio 2012

Dead Summer Society


La nostra intervista a Mist dei Dead Summer Society



Il vostro album di debutto dimostra già una maturità profonda, avete mai pensato di reclutare dei turnisti per portare il vostro progetto sul palco?
Grazie, penso sia davvero un bel complimento! DEAD SUMMER SOCIETY è un mio progetto solista nato ufficialmente nel 2010. Ho esperienza in varie bands (How like a winter in primis) e in questo personale progetto volevo esprimermi in modo tale da far confluire nella musica tutte le mie influenze ed esperienze, cercando nel contempo un certo approccio sperimentale. Se c'è già una maturità lo devo al fatto che i pezzi nascono in maniera molto spontanea, naturale, senza essere rimaneggiati, essi rispecchiano molti stati d'animo differenti, e probabilmente tutto ciò contribuisce a conferire una certa personalità al lavoro. A dire il vero penso che DEAD SUMMER SOCIETY resterà un progetto da studio, per scelta.

Entrambi avete anche altri progetti, cosa vi ha portato a dar vita ai Dead Summer Society?
DEAD SUMMER SOCIETY nasce essenzialmente come mia one man band. Come accennavo, sentivo l'esigenza di esprimermi in un progetto tutto mio, senza compromessi. Dopo la release di "The heart of autumnsphere", demo completamente sperimentale del 2010, ho deciso di collaborare con cantanti per aggiungere vocals alla mia musica. Ho conosciuto Trismegisto, vocalist e musicista coinvolto in diversi progetti molto interessanti (tra cui Cult of Vampyrism e Teeth and Thorns), e così è nata una collaborazione che sicuramente continuerà anche in futuro.  In seguito ho conosciuto anche Claudia e Federica, le due voci femminili presenti nel lavoro.

A quali gruppi, nel caso, vi siete ispirati per dar luce a questo progetto? 
Musicalmente le influenze sono molteplici. Bands tra le mie preferite come My Dying Bride e Paradise Lost, Opeth e Katatonia hanno sicuramente influenzato il sound di "Visions...", ma in generale penso ci sia dell'altro...dark ambient, elettronica, folk...

In alcuni brani del disco, vi sono parti in italiano. Pensate di utilizzare esclusivamente l'italiano per alcuni brani futuri? Cosa pensate dei gruppi che scelgono il cantato esclusivamente in italiano?
Si, ho inserito parti di recitato femminile allo scopo di dare un flavour "teatrale" ad alcuni parti, anche in italiano per creare un certo contrasto. Nulla da dire nei confronti di chi usa esclusivamente il cantato in italiano, non nego di poterlo riutilizzare in futuro, magari in contesti particolari, anche se non penso di realizzare un pezzo utilizzando esclusivamente la nostra lingua...:-)

Il vostro artwork risulta molto ispirato, vuoi cercare di raccontarci come è nato?
L'artwork di "Visions.." è fantastico, e per due motivi: è bellissimo, e l'artista che lo ha realizzato, Diletta Falco, ha colto in pieno il concetto che sta dietro al titolo dell'album. Le canzoni contenute nell'album riflettono le mie personali influenze ed esperienze, ed incarnano diverse emozioni, sentimenti differenti. Sono stilisticamente piuttosto diverse tra loro, raccontano ed esprimono molteplici stati d'animo, come fossero momenti, frammenti, visioni da tante, mille vite diverse...

Grazie per l'intervista, vi lasciamo l'ultima parola:
Ciao ragazzi, grazie per il supporto! Vi lascio un po' di contatti per approfondire la conoscenza di DEAD SUMMER SOCIETY:

deadsummersociety@libero.it

Ciao e grazie ancora!
Emiliano / DEAD SUMMER SOCIETY


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