sabato 25 febbraio 2012

Delirium X Tremens

 La nostra intervista ai bellunesi Delirium X Tremens

 
I Delirium X Tremens sono una realtà longeva, come è stata la vostra evoluzione negli anni?
Ciao qui Pondro bassista dei Delirium X Tremens. Si come hai detto siamo attivi ormai dal 1998, la line up iniziale della band era molto diversa da quella attuale ma poi con il passare degli anni abbiamo trovato un assetto stabile con me al basso, Ciardo alla voce (io e lui siamo insieme dall’inizio), Med alla chitarra e Thomas dietro alle pelli. Inoltre dal vivo ci avvaliamo dell’aiuto di Fabio Perucchini (già nei Seven Dark Eyes) alla seconda chitarra. Dal punto di vista musicale la nostra evoluzione è stata costante e di certo non è finita siamo passati dal essere una cover band a creare i primi brani che sono andati a finire sul nostro ep del 2003 CyberHuman che era caratterizzato da un death metal mid tempos ed un concept incentrato sul odio verso la tecnologia e la massificazione del pensiero. Nel successivo album di debutto CreHated From No_Thing uscito nel 2007 per Punishment 18 Records ci siamo evoluti spingendo maggiormente il piede sull’acceleratore e introducendo nel nostro sound elementi quali synth e suoni quasi elettronici il tutto per enfatizzare ancora di più il concept legato alla tecnologia e alla storia di uno scienziato ossessionato dal raggiungimento della vita eterna. Nel 2011 poi è uscito la nostra nuova fatica Belo Dunum – Echoes From The Past sempre per Punishment 18 Records, si tratta di un disco che va a scavare nelle nostre radici culturali, nelle tradizioni della nostra terra la provincia di Belluno, musicalmente è un evoluzione di quanto fatto in passato ma in senso quasi inverso, avviamo semplificato le strutture delle canzoni ma curato molto di più le fasi di arrangiamento, introdotto l’utilizzo di strumenti tipici della nostra tradizione musicale quali fisarmonica, cori e flauto. Abbiamo fatto ciò per aderire il più possibile a quello che è il concept e all’idea di ritorno al passato che volevamo abbracciare, credo che con questo disco ci stiamo avvicinando sempre di più a quello che è il nostro vero scopo come musicisti e cioè quello di creare un sound personale al 100%. 

Avete condiviso il palco con molte realtà, più o meno importanti, quali sono i vostri ricordi più belli?
Nel corso degli anni abbiamo veramente potuto condividere il palco con band che sono parte integrante del nostro background musicale come Asphyx, Massacre, The Haunted, Necrodeath, Novembre, Napalm Death e altri. Momenti belli ce ne sono tantissimi personalmente non posso non ricordare il primo concerto fatto con gli Asphyx a Milano, durante le prime tre canzoni Martin Van Drunen è rimasto a bordo palco a seguire la nostra esibizione e per me è stato un vero onore. Da ricordare poi anche le nostre esperienze al Badia Rocks in Val Badia (Bz) e al Metal Days a Trento dove abbiamo avuto l’opportunità di suonare di fronte ad un bel pubblico. Esperienze belle ce ne sono davvero tante come ti dicevo e non basterebbe una intervista per raccontarle tutte, ci vorrebbe una serata da passare con una bella bottiglia di grappa davanti! 

Il vostro ultimo album ha delle canzoni cantate in dialetto e in italiano, come vedete l'utilizzo delle suddette?
Che dire, abbiamo utilizzato l’italiano e il dialetto dove le canzoni lo richiedevano, c’erano dei punti dei testi che in inglese non avrebbero avuto lo stesso significato e la stessa intensità ed è per questo che abbiamo deciso di lasciare quelle parti in italiano e in dialetto. In particolare Artiglieria Alpina è tutta cantata in italiano perché vuole essere un tributo al glorioso corpo degli Alpini morti in guerra, un corpo d’armata che è proprio di noi italiani ed inoltre non c’è parola inglese che possa tradurre la parola Alpino con la stessa intensità e con lo stesso significato che questa ha nella nostra lingua madre. Nelle altre canzoni abbiamo utilizzato l’inglese perché è comunque più fruibile a livello internazionale e perché le metriche in inglese sono più agevoli da costruire, abbiamo però voluto assolutamente inserire nel booklet i testi in italiano completi in modo che tutti potessero comprendere il nostro concept al 100%. Per quel che riguarda le band che utilizzano solamente l’italiano la vedo come una scelta importante ma se fatta con cognizione di causa assolutamente condivisibile. 

Negli ultimi anni in Italia si stà cominciando ad avvertire del fermento a livello di underground, voi come vedete la situazione?
Quello che dici è innegabile e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in quasi tutti i generi, molte band italiane iniziano ad avere le attenzioni di grosse label e a partecipare a grossi tour in giro per il mondo e questo è un bene per tutto il movimento. Personalmente come ho già detto in altre occasioni però trovo che il problema sia interno e mi spiego, per prima cosa trovo che il pubblico medio italiano sia ancora troppo esterofilo e tra l’acquisto di un cd di una band nostrana e dell’ennesimo side project proveniente dalla Norvegia tende a prediligere il prodotto estero che a volte è di qualità più scadente. Un altro problema sono le strutture che in Italia sono alquanto carenti e la possibilità di suonare per le band è sempre minore o le condizioni per farlo non sono ottimali per offrire uno show degno di nota. Ultimo aspetto e forse questa è la cosa più triste, gli pseudo addetti ai lavori snobbano spesso e volentieri le band di casa nostra, quante band italiane ci sono nei maggiori eventi live organizzati nel nostro paese? Si possono contare sulle dita di una mano e sono sempre più o meno gli stessi 4 o 5 nomi, in Germania non funziona così per esempio, nei bill dei maggiori festival teutonici ci sono decine di band tedesche anche semisconosciute ma che possono dimostrare il loro valore e farsi conoscere da un audience numerosa, in questo da noi c’è ancora moltissimo da fare. 

Grazie della collaborazione ragazzi, lascio a voi la conclusione dell'intervista..

Grazie innanzi tutto per la possibilità dataci e per la bellissima recensione sulla vostra webzine. Se volete sentire lo spirare dei venti provenienti dalle dolomiti non esitate a procurarvi una copia del nostro disco contattandoci al nostro indirizzo mail info@deliriumxtremens.com o visitando il nostro sito ufficiale www.deliriumxtremens.com . Fatevi travolgere dal vento delle dolomiti, preparatevi dimenticare il presente e ad ascoltare il passato!

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