La nostra intervista ai bellunesi Delirium X Tremens
I Delirium X Tremens sono una realtà longeva, come è stata la vostra evoluzione negli anni?
Ciao qui Pondro bassista dei Delirium X Tremens. Si
come hai detto siamo attivi ormai dal 1998, la line up iniziale della
band era molto diversa da quella attuale ma poi con il passare degli
anni abbiamo trovato un assetto stabile con me al basso, Ciardo alla
voce (io e lui siamo insieme dall’inizio), Med alla chitarra e Thomas
dietro alle pelli. Inoltre dal vivo ci avvaliamo dell’aiuto di Fabio Perucchini (già nei Seven Dark Eyes) alla seconda chitarra. Dal
punto di vista musicale la nostra evoluzione è stata costante e di
certo non è finita siamo passati dal essere una cover band a creare i
primi brani che sono andati a finire sul nostro ep del 2003 CyberHuman
che era caratterizzato da un death metal mid tempos ed un concept
incentrato sul odio verso la tecnologia e la massificazione del
pensiero. Nel successivo album di debutto CreHated From No_Thing
uscito nel 2007 per Punishment 18 Records ci siamo evoluti spingendo
maggiormente il piede sull’acceleratore e introducendo nel nostro sound
elementi quali synth e suoni quasi elettronici il tutto per enfatizzare
ancora di più il concept legato alla tecnologia e alla storia di uno
scienziato ossessionato dal raggiungimento della vita eterna. Nel
2011 poi è uscito la nostra nuova fatica Belo Dunum – Echoes From The
Past sempre per Punishment 18 Records, si tratta di un disco che va a
scavare nelle nostre radici culturali, nelle tradizioni della nostra
terra la provincia di Belluno, musicalmente è un evoluzione di quanto
fatto in passato ma in senso quasi inverso, avviamo semplificato le
strutture delle canzoni ma curato molto di più le fasi di arrangiamento,
introdotto l’utilizzo di strumenti tipici della nostra tradizione
musicale quali fisarmonica, cori e flauto. Abbiamo fatto ciò per
aderire il più possibile a quello che è il concept e all’idea di ritorno
al passato che volevamo abbracciare, credo che con questo disco ci
stiamo avvicinando sempre di più a quello che è il nostro vero scopo
come musicisti e cioè quello di creare un sound personale al 100%.
Avete condiviso il palco con molte realtà, più o meno importanti, quali
sono i vostri ricordi più belli?
Nel corso degli anni
abbiamo veramente potuto condividere il palco con band che sono parte
integrante del nostro background musicale come Asphyx, Massacre, The
Haunted, Necrodeath, Novembre, Napalm Death e altri. Momenti
belli ce ne sono tantissimi personalmente non posso non ricordare il
primo concerto fatto con gli Asphyx a Milano, durante le prime tre
canzoni Martin Van Drunen è rimasto a bordo palco a seguire la nostra
esibizione e per me è stato un vero onore. Da ricordare poi anche
le nostre esperienze al Badia Rocks in Val Badia (Bz) e al Metal Days a
Trento dove abbiamo avuto l’opportunità di suonare di fronte ad un bel
pubblico. Esperienze belle ce ne sono davvero tante come ti
dicevo e non basterebbe una intervista per raccontarle tutte, ci
vorrebbe una serata da passare con una bella bottiglia di grappa
davanti!
Il vostro ultimo album ha delle canzoni cantate in dialetto e
in italiano, come vedete l'utilizzo delle suddette?

Negli ultimi anni in Italia si stà cominciando
ad avvertire del fermento a livello di underground, voi come vedete la
situazione?
Quello che dici è innegabile e i risultati
sono sotto gli occhi di tutti, in quasi tutti i generi, molte band
italiane iniziano ad avere le attenzioni di grosse label e a partecipare
a grossi tour in giro per il mondo e questo è un bene per tutto il
movimento. Personalmente come ho già detto in altre occasioni
però trovo che il problema sia interno e mi spiego, per prima cosa trovo
che il pubblico medio italiano sia ancora troppo esterofilo e tra
l’acquisto di un cd di una band nostrana e dell’ennesimo side project
proveniente dalla Norvegia tende a prediligere il prodotto estero che a
volte è di qualità più scadente. Un altro problema sono le
strutture che in Italia sono alquanto carenti e la possibilità di
suonare per le band è sempre minore o le condizioni per farlo non sono
ottimali per offrire uno show degno di nota. Ultimo aspetto e
forse questa è la cosa più triste, gli pseudo addetti ai lavori snobbano
spesso e volentieri le band di casa nostra, quante band italiane ci
sono nei maggiori eventi live organizzati nel nostro paese? Si
possono contare sulle dita di una mano e sono sempre più o meno gli
stessi 4 o 5 nomi, in Germania non funziona così per esempio, nei bill
dei maggiori festival teutonici ci sono decine di band tedesche anche
semisconosciute ma che possono dimostrare il loro valore e farsi
conoscere da un audience numerosa, in questo da noi c’è ancora
moltissimo da fare.
Grazie della collaborazione ragazzi, lascio a voi la conclusione dell'intervista..
Grazie innanzi tutto per la possibilità dataci e per la bellissima recensione sulla vostra webzine. Se
volete sentire lo spirare dei venti provenienti dalle dolomiti non
esitate a procurarvi una copia del nostro disco contattandoci al nostro
indirizzo mail info@deliriumxtremens.com o visitando il nostro sito
ufficiale www.deliriumxtremens.com . Fatevi travolgere dal vento delle dolomiti, preparatevi dimenticare il presente e ad ascoltare il passato!
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