Recensore & credits photo: Nina Ramirez
XEPER + ACHERONTE + NECROSYSTEM
16 giugno 2012 . Tacu Tacu Music-Zone

Data difficile da digerire quella dell'altro giorno al locale
Tacu Tacu di Mestrino, e le motivazioni sono molteplici. Non vogliamo parlare sotto forma di metafore, ma nemmeno possiamo addentrarci in contesti di gestione di un locale che non ci competono e di cui non possiamo ne vogliamo occuparci. Il
Tacu Tacu, si presenta come un locale molto piccolo di per sè che comunque c'è e offre la possibilità di suonare e ogni band deve accettare a priori le loro richieste, è un dato di fatto, per quanto amaro possa essere. Siamo arrivati presto e seguiamo in tranquillata il sound-check delle band e tutti i preparativi. Attorno alle dieci di sera, i
Necrosystem, calcano il palco e dopo un veloce line-check cominciano la loro performance. Gli avevamo già incontrati al
Revolver Club, in maggio, dove ci fecero una gran bella impressione, ma altra situzione, altro palco, altro pathos. Per via di un equalizzazione non delle migliori le chitarre sovrastavano continuamente la voce impastando l'insieme dei suoni, l'interpretazione e la performance rimangono incolumi, i quattro ci offrono comunque un live ottimo per aprire le danze. Band attiva dal 2009 nel panorama veneziano/trevigiano ripropone in chiave personale il sound tipico dei Carcass, con immancabili cover in loro onore.
02- Regurgitation of Giblets
04- Keep on Rotting in the free world
07- Reek of Putrefation
08- Embryonic Necropsy and devourment
09- Pedigree Butchery
10- Death Certificate

Dopo l' interpretazione di questa cover band dei
Carcass, salgono sul palco gli
Acheronte. Band black metal, visto l'immancabile face paint alla
Immortal, il gruppo proviene da San Benedetto del Tronto e vantano un demo ed un EP appena uscito, attivi da due anni e ciò che ci propongono su questo palco è un black metal di matrice classica sulla scia di
Mayhem e primi lavori dei
Bathory. Possiamo dar qualche merito agli scream-vocals di
Lord Baal e ad alcuni riff proposti da
Phobos, mentre, l'uso della batteria di
Lars, oltre ai classici fast rimane abbastanza semplice. Sia dato dal fatto che non vi era molta gente, e forse i nostri non han saputo dare il meglio, ma il loro show si dimostra si un po' scontato dovuto alla proposta, buona comunque la prestanza del frontman e tutto sommato il coinvolgimento generale della band.
07- Sepolto dai tuoi peccati

Giungiamo agli headliners della serata, ovvero i catartici
Xeper. Fiaccole e lumini fanno da scenografia illuminando soffusamente il palco, e nonostante l'ambiente piccolo, il vanto per questa band è il riuscire comunque a trasportare gli astanti nel loro stesso viaggio parallelo, con uno sguardo conscio sui grandi concetti tra uomo, cosmo, astrologia ed antimateria, ovvero:
"l'uomo come essere appartiene al cosmo, noi tutti siamo il piccolo riflesso della nostra essenza macrocosmica, morte e vita si fondono in un ciclo di trasmutazione, il caos è la fonte del tutto, il continuo sgorgare da cui attingere..". Tra le band a cui attingono spiccano i
Watain, cui ne fanno loro mentori riprendendone parallelamente l'ideologia fondamentale di base. Sicuramente una delle poche realtà del panorama black metal veneto che sa offrire qualità di forma e uno spettacolo garantito. Entrata in scena tipicamente black dando le spalle al pubblico e la loro misantropia ha inizio. Suoni in generale abbastanza buoni, la loro proposta è una cavalcata di riff e blast spaccaossa, le riprese sono solo per prendere il respiro, è questa
Fire decoded elettricità allo stato brado, la voce di
The Tanist è tagliente e ruvida, scream-vocals ben curati e accenni di un sottile growl cupo nei passaggi lenti.
Through dark I become ci riporta agli ardori del black metal scandinavo, l'atmosfera si fa più austera ed evocativa, riff freddi da pelle d'oca, e i fast di batteria di
Ahrin t'immergono nell'oscurità più nera. Per gli
Xeper, l'elevarsi al retaggio divino deve essere rappresentato da un aggressività massiccia di suoni senza tregua. Alcuni riff iniziali e passaggi di basso di
Gou Lu e
Aleckht offerti con
Matrix Divina Satanas ci affascinano parecchio, ne conseguono una trucidata di blast-beat violenti e con
Void of Eternity si raggiunge il massimo, per chi ama questo tipo di black tagliente e controverso di sicuro ne rimarrebbe estasiato dalla potenza che questi cinque ragazzi di Padova e Treviso stanno offrendo ora nel palco padovano. Una band che ha poco da invidiare a quelle realtà solide e di un certo nome del black metal in terra italiana e non, un connubio portato con grande pathos ed esperienza, tra una difficile e controversa ideologia e tanta tecnica. I nostri complimenti a questi cavernosi blackster.
02- Remake 'cause Immortals
03- Through dark I become
05- Matrix divina satanas
07- Unknown from black hole's night
09- I am the Black Wizards
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