venerdì 20 aprile 2012

THE MODERN AGE SLAVERY

Intervista e credits photo: Nina Ramirez

La nostra intervista a Mibbe degli emiliani "The Modern Age Slavery"


"The Moder Age Slavery" ovvero "lo schiavo dei tempi moderni" e quindi del processo di 
industrializzazione. La vostra vuole essere una visione positiva o è un processo di non ritorno?
Adesso viviamo in una società dove c'è tutto e troppo. Quindi siamo assuefatti da tutte queste nuove tecnologie. Ha i suoi lati positivi e negativi. Positivi perchè adesso si ha un modo di comunicare molto veloce e con un semplice click si può arrivare dappertutto, cosa che fino ad una decina di anni fà era impensabile. D'altro canto però si è persa la comunicazione umana tra le persone ed il rispetto per le varie forme d'arte. 
Anche nel nostro campo, quello musicale, queste nuove tecnologie hanno portato si una maggiore diffusione della musica, grazie ai vari social network e siti specializzati, però poi la gente non compra più dischi, le etichette discografiche sono in crisi e non investono più su nuove realtà. Basterebbe sfruttare queste tecnologie con un minimo di intelligenza!


La tecnologia in ambito di registrazione e in ambito live, quanto vi è d'aiuto e quanto può essere invece un' arma a doppio taglio?
Tutto stà a come viene utilizzata, non bisogna abusarne! Capita spesso di sentire dischi con migliaia di sovraincisioni sia vocali che musicali, che poi spesso in fase live non vengono eseguite o riprodotte al 50%. Ormai si è arrivati ad un punto che in studio si riesce a fare tutto e di più però poi è in fase live che si vede se il musicista suona bene oppure no.

Siete in fase di scrittura del vostro secondo full-lenght ci sarà un'evoluzione nel vostro sound visto anche il cambio di line-up o la vostra proposta rimarrà costante?
Siamo rinchiusi in studio proprio in questo periodo e ti anticipo già che sarà un album molto più veloce e brutale rispetto al precedente, tutto è nato in maniera naturale, senza seguire le mode, cercando di personalizzare il nostro sound inserendo anche atmosfere cupe e claustrofobiche. Lo sconsigliamo ai deboli di cuore (ahahah).


Molti membri del vostro gruppo fanno parte di altri progetti paralleli piuttosto avviati, questo vi crea qualche problema logistico o può essere positivo per i differenti punti di vista che arrivano all'interno del gruppo?
In questi casi sapersi gestire e mettere delle priorità è di fondamentale importanza per evitare problemi, disguidi e coincidenza di concerti. Basta solo organizzarsi per tempo. Il fatto di suonare in altre band è un fatto positivo perchè ti dà la possibilità di fare nuove esperienze, conoscere nuova gente e di promuovere anche il nome dei TMAS in posti dove ancora sei sconosciuto.

Dopo i vostri svariati tour avrete sicuramente parecchie vicende da raccontare, c'è n'è qualcuna che vi è rimasta talmente nel cuore da volerla condividere con noi?
Ovviamente il primo Tour non si scorda mai :-) i Malevolent Creation e i Vomitory sono delle persone fantastiche, umili, e sopratutto molto rispettose nei nostri confronti. Si è creata una vera amicizia che prosegue tuttora. Durante la notte, dopo il primo concerto, eravamo nel tour bus con il batterista ed uno dei chitarristi dei Malevolent Creation tra una birra e l'altra, mentre si parlava del più e del meno, ci dissero: "finalmente un gruppo che spacca il culo, ora il pacchetto del tour è perfetto, andiamo a spaccare l'Europa in due!!" Quella frase ha ripagato tutti i nostri sforzi fatti fino a quel momento ed una grande carica per il proseguimento del tour.


Qual'è stato lo stage che vi ha lasciato qualcosa di ineguagliabile sia a livello d'importanza che di prestazione?
Ogni data, piccola o grande che sia, ha la sua importanza. Nelle varie date italiane che abbiamo fatto ho un bellissimo ricordo del Total Metal Fest a Bari. Un ottima organizzazione, un pubblico numeroso e calorosissimo. 
In quelle all'estero sicuramente il primo dei due concerti che abbiamo fatto in tour insieme ai Cannibal Corpse in Germania, noi eravamo il secondo gruppo di un festival di 8 band tra cui Obscura e Dying Fetus. Siamo saliti sullo stage alle 16 e c'era già la sala gremita di persone cariche e super esaltate. Il palco era la cosa più grossa che abbia mai visto in vita mia, mi sentivo anche in imbarazzo con tutto quello spazio a disposizione. Poi abbiamo avuto la fortuna di stare a stretto contatto con alcuni dei tuoi idoli. Una giornata indimenticabile!


Negli ultimi anni, nella scena death italiana oltre a voi sono usciti fuori nomi come Hour of Penance, Flesh God Apocalipse e altri..come vedete il futuro di questa scena italiana? Rimarranno solo delle parentesi o sono le basi per fondere una solida scena?
Non abbiamo niente da invidiare a nessuno, il panorama italiano in questi anni è cresciuto ed è in continuo fermento, i gruppi ci sono, le idee pure, quello che manca sono gli spazi e i mezzi per promuoverli.
I gruppi che hai citato non sono affatto delle parentesi anzi sono solide realtà che si stanno affermando anche oltre oceano. Anche noi faremo di tutto per promuovere e diffondere il made in Italy.

Lo staff di Growl in Italy ringrazia per la collaborazione e lasciamo le ultime parole di quest'intervista a te...
Grazie a voi per averci concesso questo spazio! Sarò ripetitivo ma dico di continuare a sostenere il metal tricolore, non volete comprare il cd, ok scaricateli ma andate ai concerti, solo li potete vedere con i vostri occhi che ci sono in giro band che spaccano il culo! Horns Up!!!!!!


Direttamente dallo studio di registrazione, il loro primo studio diary del nuovo album:

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