giovedì 28 giugno 2012

CONCERTO PER IL SISMA

Recensore e credits photo: Nina Ramirez

CONCERTO PER IL SISMA. MARLENE KUNTZ + AFRICA UNITE + LINEA 77 + MARTA SUI TUBI + IL TEATRO DEGLI ORRORI + GR3TA 
+ IL DISORDINE DELLE COSE.
Cen.Ser Rovigo - 23 giugno 2012


Un evento sicuramente raro nel capoluogo di provincia rodigino, quello che oggi assisteremo. Rovigo non è mai stata una città di grandi eventi musicali su qualsiasi genere, ma nel suo piccolo qualche nome noto, ogni tanto, ha saputo portarlo. Questo grande concerto, organizzato dal circolo ARCI Ridada e dal comune di Rovigo vuole essere un piccolo gesto benefico verso le popolazioni emiliane colpite dal terremoto. Grandi artisti gratuitamente calcheranno il palco del Ce.Ser di Rovigo, per questa giusta e considerevole causa. Il biglietto modico di 15 euro a persona servirà per comprare una tensostruttura che servirà per ospitare il consiglio comunale della città di Finale Emilia e per le attività di animazione con i bambini. 

I concerto inizia con circa un ora di ritardo verso le 18.00, la zona Ce.Ser di Rovigo, non è altro che un enorme parcheggio sgombrato per l'occasione, e nonostante il caldo torrido, la gente già comincia ad arrivare. Salgono sul palco ad aprire le danze il Disordine delle Cose, band che propone un rock italiano semplice nei testi ma con sfumature prog di buon gusto. Notevoli gli arpeggi di chitarra classica e di contrabasso, tempi lenti di batteria e voce delicata che può ricordare alla lontana un Niccolò Fabì. Interessante ed incisiva la cover di Dear Prudence dei Beatles. 

Seconda band a salire sul palco sono il duo dei Gr3ta, i quali nonostante un pubblico impreparato alla loro proposta elettronica, si lascia comunque andare ad una mitragliata di suoni ed effetti elettronici con contaminazioni di alternative e new crossover. La voce del singer risulta però, a lungo andare, un po' ostica non variando nelle tonalità, anche se il cantanto prettamente in tedesco esige di per sè una certa freddezza di fondo. Sicuramente alcuni passaggi interessanti nel complesso che han saputo, ora della fine, far ballare e divertire gli astanti già dalla terza canzone. 

Eccoli, di nuovo, dopo il suond elettronico per scaldare ancor di più il pubblico di quanto non ne faccia il caldo, i grandi rocker de Il Teatro degli Orrori. Li avevamo già conosciuti all'evento del al Rivolta di Marghera, ed ora qui ci propongono ancora una volta alcuni loro grandi pezzi, come La canzone di Tom, E' colpa mia, E lei venne, A sangue freddo. Il Teatro degli orrori,  è un gruppo di cinque elementi, con molti anni d'esperienza alle spalle e due lavori discografici all'attivo, band veneziana formata dagli ex-One Dimensional Man, ovvero il frontman Piepaolo Capovilla e il poliedrico Giulio Favero. Senza dubbio una delle realtà rock italiane più intransigenti di questi ultimi anni nella scena rock-alternative. Atmosfere cupe e teatrali con sano furore rock, ben alimentate sul palco dallo scatenatissimo Capovilla, che immancabilmente si fa prendere dalla furia dei testi, incisivi e toccanti, riguardanti principalmente la vita e il percorso quotidiano di ogni uno di noi. Intriganti alcuni passaggi di chitarra del chitarrista Gionata Mirai che assieme al frontman non risparmia agli astanti un pizzico di teatralità mentre suona. La musica de Il Teatro degli Orrori è poesia, energia, ruvidezza, simbolismo, contemplazione ma anche uno show in piena regola!

Quartultimo gruppo della serata, e il Cen.Ser è ormai ben colmo di gente, incominciano la loro performance i siciliani Marta sui Tubi, gruppo abbastanza famoso nel panorama rock italiano che propone un sound tutto loro con sfregamenti di reminiscenze armoniche e sentimentali. I testi sono proiettati ad una sorta di rivisitazione della quotidianità dell'italiano medio, tra un tocco di commedia e il sapore amaro della frenesia del tempo che passa, il cantato passa da momenti recitati a momenti urlati. Il tutto è amalgamato in una rete di avvolgenti arpeggi di chitarra acustica. Vecchi difetti e L'abbandono, pezzi sicuramente suggestivi. 

Ed ora dopo il sano rock dei Marta sui Tubi, ecco scaldare appieno la serata con gli ipnotici Linea 77, band che i trentenni di ora ricordano con tanto affetto. Una carica esplosiva di new metal nostrano quella dei Linea 77, andando a ripercorrere i dischi di gloria come Too Much Happiness Makes Kids Paranoid, Ketchup Suicide, Horror vacui, con le bellissime Moka, Vertigine, Mi vida, Fantasma e Sempre meglio. I Linea 77 sanno tenere il palco in modo vulcanico e travolgente, il pubblico si lascia andare e canta assieme a loro i pezzi più famosi, è una voragine di nu-metal e crossover della vecchia guardia bandito dalle evoluzioni e le continue corse in mezzo al palco dei due cantanti che non osano star fermi nemmeno un attimo.

La serata giunge quasi al termine a l'atmosfera si fa più indie quando cominciano a suonare i piemontesi Africa Unite, altro gruppone con tanta esperienza sulle spalle e tanta semplicità, attivi dal 1981 con una quindicina di lavori discografici all'attivo e appena reduci dall'enorme tour europeo del 2011 per festeggiare i loro trent'anni d'attività. Le loro canzoni hanno sempre avuto quel desiderio di riscattare le ingiustizie del mondo sopratutto quelle create dalle guerre, una visione verso il terzo mondo, con quel gusto raggae sensuale ed ammaliante, di suoni africani, sintetiche vibrazioni, luci colorate e tanta voglia di ballare e lasciarsi sedurre dalla bellezza della loro musica. Il partigiano John sicuramente uno dei pezzi piu incisivi della serata ha saputo imprimere grandi ricordi ai meno giovani assieme anche a Baby jane.

Siamo giunti al termine di questo fantastico ed onesto concertone rodigino, i cuneensi Marlene Kuntz salgono sul palco e cominciano il loro set con quella suggestiva armonia e sensualità che da sempre questo gruppo sa donare. "Quante gocce di rugiada intorno a me, cerco il sole ma non c'è, dorme ancora la campagna o forse no, è sveglia..mi guarda..non so.." così inizia Impressioni di settembre, lieve e toccante, poi prog, poi di nuovo ritmi lenti, un alternarsi di vibrazioni, e al pubblico non resta che lasciarsi trasportare dalla loro poesia tra questi ritmi prog stile anni 70' e delicati ma anche corposi passaggi di chitarra. Da Ho ucciso paranoia, disco del 1999, L'abitudine e Un sollievo,  due grandi pezzi che i Marlene Kuntz ci propongono in versioni dolci come il miele ma anche con momenti ruvidi e catartici, passaggi lunghi e tanto sano rock sprigionato sul palco dal frontman Cristiano Godano, personaggio di grande talento e con una prestanza invidiabile, una voce affascinante e molto particolare. E poi ancora rock e psicadelia contorta intrisa nella musica dei Marlene Kuntz con 1° 2° 3°, Festa mesta, Stato d'animo, Ti giro intorno, Io e me, Bellezza. Prima degli "encore" desiderati dal pubblico ormai in delirio per la loro stupenda performance, i nostri hanno saputo regalare agli astanti un momento di travolgente rock con la stupenda Sonica. Attimi di grande estasi e delirio, e di grande musica nel palco rodigino, belli i passaggi di batteria e i ritmi ipnotici di Luca Bergia amalgamati ai giochi di arpeggi dello stesso frontman Cristiano e il chitarrista Riccardo Tesio. Urla improvvise e situazioni intrise da riff alla Sonic Youth, è questa Sonica, sicuramente uno dei pezzi più rock della loro discografia. I Marlene Kuntz danno così un grande merito a questa stupenda serata di concerti, giustificati ad una buona causa, laddove solo la musica e i veri artisti sanno affrontare con entrema professionalità e semplicità artistica! La nostra speranza dopo questa stupenda giornata di beneficienza, è quella di poter vedere ancora ed ancora tante altre giornate in questa città di grande musica rock... e anche un po di sano metallo non farebbe male! 

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