lunedì 4 febbraio 2013

MECHANICAL GOD CREATION

Recensione a cura di: Simon


MECHANICAL GOD CREATION
"ARTIFACT OF ANNIHILATION"

Tornano i Mechanical God Creation con il loro secondo album Artifact of Annihilation, che conferma le grandi doti della band seppur 2/5 del combo lombardo, dopo le registrazioni, hanno abbandonato.
Il chitarrista Davide e il batterista Manuel, che in studio ha mostrato il suo valore con un drumming furioso ed assassino, ma prontamente sostituiti da Michy (batteria) e Salva (chitarra), che si aggiungono così a Veon (basso e backing vocals), Ale (chitarra) e la feroce Lucy che in studio e in live, ci aggredisce con il suo growl/scream micidiale.
E’ proprio la title track che dopo il postapocalittico intro Pyramidion, ci da il micidiale benvenuto, l’album si apre così con la violenza ,non fine a se stessa, dove tutte le scuole death metal dai fini anni 80 in poi vengono ben miscelate. Brutalità, melodia, tecnica si fondono per uno stile personale in linea con molte uscite recenti, come nel caso di un altra grande act italiana: gli Hour of Penance. Un sound fresco ed ispirato con le chitarre che macinano riff su riff e assoli letali, in un susseguirsi di cambi di tempo e ritmiche vorticose, dove si staglia la voce infernale della brava Lucy.
Anche la produzione cui il mixaggio è stato curato nei canadesi Garage Studio da Chris Donaldson (Criptopsy) segue i canoni odierni. Sinceramente questa scelta sonora effettata e moderna rende il tutto troppo artificioso e plasticoso, certo ormai è la prassi e questo è un mio giudizio personale, oggettivamente l’album suona bene ed è altamente competitivo, ma avrei preferito qualcosa di meno pulito e più “sporco”.
La carneficina continua incessante fino alla sesta traccia, Lullaby for the Modern Age, una strumentale atmosferica aperta da un triste piano. Un momento per riposarci dalla battaglia e gustarci come nell’occhio di un ciclone, il cielo limpido sopra le nubi tempestose. Interessante l’alternanza di assoli di chitarra ma anche di basso, sfoggio di tecnica ma non ridonante.
Poi si riprende la furia sino all’altra song che spicca per particolarità, Ocean of Time, cui la band punta sul groove di ritmiche sostenute, ma sempre letali.
In conclusione questa seconda fatica è promossa, per una band che tiene alta la nostra bandiera e dimostra che ormai abbiamo di quelle formazioni che non solo posso rivaleggiare con i nomi stranieri, ma anche surclassarli.

Voto: 8

SETLIST:
  1. Pyramidion 
  2. Artifact Of Annihilation 
  3. Illusions 
  4. Cult Of The Machines 
  5. Shadow’s Falling
  6. Lullaby For The Modern Age
  7. Terror In The Air 
  8. Nomos Of The Earth 
  9. Woe Of The Spiraled Desire
  10. Ocean Of Time
  11. Obsidian Nightfall 
FORMAZIONE ATTUALE:

Luciana Catananti - Vocals
Alessandro Maffei - Guitars
Salvatore Maffei - Guitars
Andrea Marini - Bass & backing vocals
Michele Pintus - Drums

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